Il romanzo narra le vicende sentimentali e umane di Giovanni e Maria, che si incontrano in Francia dopo reciproche sventure. I due, dapprima come amici poi come innamorati, si confidano il loro passato e le precedenti esperienze amorose. Poi, come sposi, continuano questo rapporto confidenziale tra inquieta e morbida sensualità. In tutta l’opera, scritta in forma di diario epistolare romanzato, domina un profondo senso morale e una forte religiosità.
Dall’incipit del libro:
Scendevano il fiume. Le rive, or accostate, or ritraendosi in seni ameni, or lasciando all’acque quiete ampio letto, mostravano qui l’ombre rade e là conserte, qui l’erboso declivio, là ’l poggio sassoso, segnato di sentieretti che s’inerpicano lenti per l’erta. L’erbe che facevano sdrucciolevoli gli scogli dappiede, col verde vivo avvivavano il luccicare de’ fiori sopra tremolanti: e sotto il ciel placido e fosco parevano gli alberi spandere il flusso marino; e scossa ad ora ad ora da un buffo di vento gocciolava la pioggia: sotto la pioggia vogavano taciti affannosamente pescatori, uomini e donne, a cercare nell’alto il vitto alla povera famigliuola. Gli era di giugno, ma rigido il tempo e mesto: se non che una modesta pace, una letizia raccolta spirava nell’aria, simile alla malinconia di timida giovanezza. Il canto lontano del gallo chiamava a destarsi la natura dormente: e molti uccelli con le vispe lor voci facevano alla primavera restia dolce invito. Maria guardava alle nubi, all’acque dell’Odet, a Giovanni: egli sotto le nebbie di Bretagna pensava all’Italia. Sbarcarono a dritta: e lasciat’ire il barchetto a Benodet, si raccolsero in una casuccia abbandonata, e misero fuori un desinarino di verdura, ova, frutte; e il sedile ch’era lor mensa e la terra sparsero di fiori gialli, bianchi, celesti, colti sui massi sporgenti.
In appendice:
- Il diario di Giovanni nell’edizione del 1852;
- Osservazione dell’Autore;
- Carlo Cattaneo: Fede e bellezza di Niccolò Tommaseo.




