Rabindranath TagoreRabindranath Tagore, nacque a Calcutta il 6 maggio 1861. Fu uomo dagli interessi eclettici dedicandosi alla poesia, al teatro, alla musica e alla pittura. Nato da una delle più illustri famiglie del Bengala è stato il creatore della nuova letteratura bengalica.

Frequentò le scuole a Calcutta fino al diciassettesimo anno di età, quando fu mandato a studiare legge e letteratura in Inghilterra; la sua permanenza qui durò solo un anno dopodiché tornò in patria e cominciò la sua attività letteraria.

La sua opera è immensa; scrisse non meno di 2000 poesie, delle quali lui stesso compose la musica. Sebbene non possa definirsi un filosofo, non avendo dato sistemazione alle sue idee in un sistema organico, tuttavia le sue meditazioni non lo fanno sfigurare tra i maggiori pensatori dell’India, paese che ha notevoli tradizioni speculative. Persino con la pittura, interesse che occupò gli ultimi anni della sua vita, cercò di dare forma ai suoi pensieri, sempre degni di attenzione e fecondi di riflessioni interessanti.

Tagore è tuttavia conosciuto in Europa soprattutto come poeta lirico e principalmente attraverso le traduzioni inglesi, che egli stesso curò. Gitanjali e Sâdhanâ, entrambe pubblicate a Londra nel 1913, furono le opere che lo resero famoso e che in pratica lo condussero nello stesso 1913 al conferimento del premio Nobel e che rimasero sempre le più lette e apprezzate. Sono raccolte di canti intrisi di spirito religioso e amore divino, e soffusi di melanconia per un bene perduto: la natura è la grande manifestazione di Dio, il manto di cui Egli si ricopre per svelarsi all’uomo.

Questa religiosità unita all’ardore spirituale resero il poeta celebre in tutto il mondo. Tuttavia non è facile riproporre l’armonia musicale che Tagore riesce a infondere nei suoi versi, neppure nelle migliori traduzioni nelle quali i suoi versi perdono comunque una buona parte dell’incanto che li caratterizza nell’originale.

Molto minore il favore riservato dal pubblico ai suoi drammi; gli stessi critici indiani hanno spesso sorvolato sul valore del suo teatro. In generale l’azione è debole, l’intreccio insufficiente, i caratteri poco delineati. L’allegoria non sempre risulta chiara, e le persone parlano e operano con un distacco che spesso appare non naturale, di sogno. Però il mondo in cui i personaggi si muovono è in diretta continuazione con i fantasmi lirici di Tagore; ritroviamo lo stesso ardore religioso, la medesima nostalgia dello splendore dello spirito divino.

Secondo taluni quindi è proprio nei drammi che maggiormente si afferma l’originalità del poeta. I drammi che egli scrisse sono molti e appartengono tutti alla sua maturità poetica: Sannyāsī, Citrā, Rana o Ratti, Saradotsab (Festa d’autunno), Dakghar, Muktadhārā (Collana di perle), Raktakaravīr (Oleandri rossi), Natīr Fūjā (Offerta della danzatrice). Il primo dramma fu da lui scritto a quattordici anni; si intitolava Vālmikīpratibhā (Il genio di Vālmiki) e fu rappresentato nel palazzo dei Tagore a Calcutta.

Notevole è l’attività di Tagore come scrittore di novelle e di romanzi, pervasi dalla medesima visione della vita, dallo stesso senso divino. Ma rispetto ai drammi, i caratteri risultano meno scialbi e monotoni, anche se tutti risultano mossi da uno stesso piano ideale. La schematicità dei simboli appare superata e si ritrova una intensità psicologica del tutto diversa se paragonata appunto a quella che può riscontrarsi nelle opere teatrali.

Gorā (tr. it., Lanciano 1935), narra la storia del figlio di genitori irlandesi, perduto durante la rivolta del 1857, e allevato da una famiglia bengalica ortodossa. Egli cresce nell’odio degli inglesi fino a che quella che egli credeva sua madre non gli rivela la verità. I contrasti della società indiana sconvolta dai contatti con la cultura occidentale e indecisa fra le vecchie tradizioni e le nuove idee non ancora maturate in fondo agli animi sono messi in luce con notevole efficacia.

Per un lettore occidentale può essere difficile ritrovare l’analisi psicologica alla quale siamo abituati dalla tradizione del romanzo europeo, ma l’efficacia rappresentativa è notevole e solo in S. Chandra Chatterji si potrà trovare uguagliata e superata. Anche Ghare bāire è dominato da motivi sociali; il problema centrale si impersona nell’eroica Bimalā la quale si ribella al costume antico che legava per arbitrio paterno i destini dei giovani senza tener conto delle loro volontà e dei loro sentimenti; amore senza passione, convivenza subita e non scelta: ma intorno alla figura e al tema centrale vive tutta l’India con le sue agitazioni, i suoi dubbi, i suoi tentativi di acquistare l’indipendenza.

Ancora più efficace risulta essere come scrittore di brevi novelle, precise nei caratteri e nelle forme, e magistralmente rifinite: l’equilibrio raggiunto in Lipikā è difficilmente riscontrabile in altre opere di questo autore; si tratta di brevissimi racconti pregevoli anche per la sperimentazione linguistica: il linguaggio del popolo giunge a dignità di linguaggio letterario con grande decisione.

Tagore risulta essere anche il più importante critico letterario dell’India moderna; il suo Sāhityaparicaya (Investigazioni letterarie) è una serie di saggi sullo spirito della letteratura indiana. Grande conoscitore anche di letteratura sanscrita, ha lasciato saggi importanti sull’argomento.

La traccia profonda lasciata da Tagore nella vita civile dell’India moderna la troviamo testimoniata nella sua opera autobiografica Jībansmrti (1912).

Morì il 7 agosto 1941 nel Jorasanko Thakur Bari, la sua casa natale collocata nel nord di Calcutta. Secondo alcune fonti meno frequenti morì invece nel quartiere di Santi-Niketan, a Bolpur.

Bibliografia (parziale) in italiano:

  • Gitanjali, offerta di canti, Lanciano, 1914
  • Sadhana: reale concezione della vita Lanciano, 1915
  • Il giardiniere, Lanciano, 1915
  • Chitra, dramma, Lanciano, 1916 (1919)
  • Raccolta votiva, Lanciano, 1917
  • Uccelli migranti, Lanciano, 1918
  • L’ufficio postale, dramma, Lanciano, 1918
  • Il malefizio delle pietre e altre novelle, Lanciano, 1920
  • Il dono dell’amante, Passando all’altra riva, Lanciano, 1920
  • La luna crescente, Lanciano, 1920
  • Il re della camera buia, dramma, Lanciano, 1921
  • Mashi e altri racconti, Lanciano, 1922
  • Nazionalismo, Lanciano, 1923
  • La casa e il mondo, Lanciano 1924
  • All’Italia, Roma 1925
  • Oleandri Rossi, dramma, Lanciano, 1926
  • Sacrifizio, Il re e la regina (drammi) Lanciano, 1927
  • Sannyasi, o L’asceta e Malini, Lanciano, 1927
  • Lettere di viaggio, Lanciano, 1927
  • Ricordi, Lanciano, 1928
  • Unità creativa, Lanciano, 1929
  • La macchina, dramma, Lanciano, 1932
  • Vincoli infranti e altre novelle, Lanciano, 1932
  • Lipika, Lanciano, 1934
  • Gora (romanzo), Lanciano, 1935
  • Visioni bengalesi, Lanciano, 1938
  • Il giardiniere: poema d’amore e di vita, Bologna 1947
  • Personalità, Lanciano, 1948
  • Gitanjali, offerta di canti, Milano, 1961
  • La religione dell’uomo, Firenze, 1961
  • La civiltà occidentale e l’India, Torino 1961 (1991)
  • Sadhana, Roma 1965
  • La barca d’oro, Milano 1965
  • Legami spezzati: Racconti (Nella notte, L’oro fuggitivo, Il direttore, Garibala, Emancipazione): Liriche, Milano 1965
  • Poesia, Teatro, Prosa, Torino, 1966
  • Poesie, Milano 1975
  • Ghitangioli, Parma 1976
  • Ogni bimbo giunge con la novella che Dio non è ancora scoraggiato dell’uomo, Vicenza 1979
  • Poesie, Roma 1982
  • Sfulingo, Milano 1982
  • Prose, poesie, pensieri; scelta e traduzione di Giacomo Ottonello e Luciana Bertagna Haupt, Napoli, 1983
  • Balaka, Parma 1983
  • Uccelli migranti, Roma, 1985
  • Lipika, Milano 1985
  • Gitanjali, offerta di canti, Verona, 1986
  • Il giardiniere, Parma, 1986
  • Oltre il ricordo, Palermo, 1987
  • A quel tempo, Torino 1987
  • Noibeddo, Vicenza 1987
  • Sfulingo (Scintille), Parma 1988
  • La vera essenza della vita: Sādhanā, Parma 1988
  • Fogli strappati, immagini dal Bengala, Parma 1988 (1997)
  • Le pietre maledette, Parma 1989 (Milano 2001)
  • La religione dell’uomo, Milano 1989
  • Gitanjali, offerta di canti, Milano 1990
  • Il dono dell’amante e passando all’altra riva, Imola 1990
  • Coitali, Vicenza 1991
  • Kori e Komol, Bologna, 1991
  • Il Giardiniere, Imola 1991
  • La luna crescente, Imola 1991
  • La felicità interiore [Sadhana], Imola 1991
  • Un dio per tutti [Gora], Imola 1991
  • Il paniere di frutta, Milano 1992 (2003, 2009)
  • Massime per una vita armoniosa, Parma 1992 (Milano 2001, 2011)
  • Il Giardiniere, Parma 1992
  • Gitanjali, La Spezia 1992
  • Canti mistici, La Spezia 1992
  • La luna crescente, La Spezia 1992
  • Sadhana, La Spezia 1992
  • Visioni bengalesi, La Spezia 1992
  • Il giardiniere, Uccelli migranti, La Spezia 1992
  • Novelle preziose, La Spezia 1992
  • Gitanjali, canti di offerta, Cinisello Balsamo 1993
  • Rogsoggiae: sul letto della malattia, Castel Maggiore, 1993
  • Lipika, biglietti dall’India, Milano 1993
  • Il mondo della personalità, Parma 1993
  • Lechan, Milano 1994
  • Petali sulle ceneri, Parma 1994
  • Gitanjali: universo d’amore, Bussolengo 1995
  • Kolpona (fantasia) Castel Maggiore, 1995
  • Il nido infranto, Parma 1995
  • Il Giardiniere, Parma 1995
  • Shoron (Ricordi), Roma 1995
  • La casa e il mondo: una grande storia d’amore e di risveglio politico, Milano 1996
  • Stormi nel cielo: Balaka, Parma 1996
  • Kotha o Kahini, Castel Maggiore, 1997
  • 58 poesie, Milano 1998
  • Il dio vicino, Parma 1998
  • Un fuoco fresco e verde, Castel Maggiore, 1999
  • La casa della pace, Torino, 1999
  • La casa e il mondo, Milano 1999
  • Il cuore di dio, liriche e preghiere, Milano 1999
  • La vera essenza della vita [Sadhana], Milano 2000
  • Gitanjali: universo d’amore, Colignola ai Colli, 2000
  • Neonato, Castel Maggiore, 2001
  • Il dio vicino, Milano 2002
  • Citrangoda, Rimini 2004
  • Canzoni: pioggia, amore, puja, Milano 2004
  • Lipika, Milano 2004 (2008)
  • La poesia della natura, Parma 2005
  • I misteri del Bengala : storie e racconti di fantasmi, Roma 2006
  • Gitanjali, Firenze 2006,
  • Gitanjali, Milano 2006
  • La religione della gioia, Milano 2008
  • Il vagabondo, Parma 2010
  • Poesie d’amore, Feltre: Centro internazionale del libro parlato, 2010

Fonti:

  • AA. VV., Centenario di Tagore 1861-1961, Roma 1962
  • B. Neroni, Rabindranath Tagore, Padova 1987
  • G. Ottonello, Vita e pensiero di Rabindranath Tagore, Milano 1988
  • Enciclopedia Treccani, Tagore, Rabindranāth

Nota biografica a cura di Paolo Alberti.

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Chitra
  • Nazionalismo
    Tagore richiama i popoli orientali a rivalutare i loro tradizionali valori culturali di umanità, amore e rispetto, ed esorta i popoli occidentali a voler fare altrettanto richiamandoli ai valori di libertà e fraternità che già li avevano ispirati all’inizio del loro affermarsi come Nazioni.
  • Il re della camera buia
  • Sādhanā
    Reale concezione della vita
    Perché l’anima comprenda se stessa per mezzo della perfetta unione col mondo e con Dio, deve rinunciare alla “superbia dell’io”; solo così giungerà alla liberazione dall’ignoranza e dall’infelicità. Questo il messaggio di Tagore.
 
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Rabindranath Tagore
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Tagore, Rabindranath
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