Nazionalismo di Tagore vede la luce nel 1917, in piena Guerra Mondiale, e comprende una serie di discorsi tenuti negli Stati Uniti e in Giappone.

L’ideologia nazionalista che si era venuta affermando nel secolo XIX, nella sua messa in pratica da parte delle nazioni, aveva le sue radici nei peggiori istinti umani di avidità rapace e sprezzo di tutti i valori umani di solidarietà e rispetto; la sua manifestazione storica era il colonialismo, da parte degli Stati con sufficiente potere politico e militare, di cui l’invasione dell’India stessa era un esempio plateale.

Suo presupposto ideologico è la completa disumanizzazione, nel senso di rendere automatico, meccanico e impersonale ogni rapporto umano, degradando l’uomo a semplice ingranaggio di un sistema che lo trascende, e contro cui è impossibile lottare. Tuttavia esso costituisce una tentazione fortissima a livello individuale e soprattutto nazionale, in quanto promette potere, supremazia e possibilità di sfruttamento a spese delle nazioni più deboli. Ma il prezzo da pagare è altissimo, poiché comporta la rinuncia a tutti gli ideali di umanità, di amore, di solidarietà sociale che sono la vera e unica ricchezza di un popolo, la base della sua cultura e della sua vera identità nazionale.

Anche la colonizzazione inglese dell’India, che pure tocca l’Autore più da vicino, è vista come espressione particolare di un fenomeno universale. Il Giappone, che nel secolo scorso è stato forzato ad aprirsi all’Occidente per permettere scambi commerciali, ora sembra volerlo seguire anche su questa nefasta strada. Tagore richiama i popoli orientali a riscoprire e rivalutare i loro tradizionali valori culturali di umanità, amore e rispetto, ed esorta i popoli occidentali a voler fare altrettanto richiamandoli ai valori di libertà e fraternità che già li avevano ispirati all’inizio del loro affermarsi come Nazioni.

Ogni popolo ha una missione particolare: se quella dei popoli occidentali consiste nell’offrire al mondo un sistema di leggi e di ordine sociale, quella dell’India consiste nel proporre un modello non rigido di coesistenza pacifica e fruttuosa delle caste sociali, riconosciute ed apprezzate nelle loro diversità di capacità e di funzioni. Quando ogni popolo sarà in grado di comprendere e realizzare la propria missione particolare nei confronti dell’umanità, i nazionalismi intesi in questo senso porteranno un enorme arricchimento all’umanità intera.

Sinossi a cura di Cristina Rosanda

Dall’incipit del libro:

La storia umana si viene plasmando secondo le difficoltà che incontra: difficoltà le quali han presentato dei problemi e hanno richiesto a noi le loro soluzioni: la pena della mancata risposta sarebbe la morte o la degradazione.
Tali difficoltà sono state differenti per i diversi popoli della terra: nel modo di vincerle sta la nostra individualità.
Gli Sciti del primo periodo della storia dell’Asia ebbero da lottare con la scarsezza delle loro risorse naturali. La soluzione più facile, che essi potevano pensare, era quella di organizzare tutta la loro popolazione, uomini donne fanciulli, in bande di ladroni, a cui non potevano resistere coloro che erano precipuamente impegnati nell’opera costruttiva della cooperazione sociale.

Scarica gratis
ODTPDF

titolo:
Nazionalismo
titolo per ordinamento:
Nazionalismo
descrizione breve:
Tagore richiama i popoli orientali a rivalutare i loro tradizionali valori culturali di umanità, amore e rispetto, ed esorta i popoli occidentali a voler fare altrettanto richiamandoli ai valori di libertà e fraternità che già li avevano ispirati all’inizio del loro affermarsi come Nazioni.
autore:
opera di riferimento:
Nazionalismo / di Rabindranath Tagore ; [trad. di I. Vassalini]. - Lanciano : Carabba, stampa 1923. - V, 139 p. ; 18 cm.
licenza:

data pubblicazione:
29 febbraio 2024
opera elenco:
N
soggetto BISAC:
FILOSOFIA / Generale
SCIENZE POLITICHE / Generale
RELIGIONE / Generale
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Cristina Rosanda, cristina.rosanda@gmail.com
impaginazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
Claudia Pantanetti, liberabibliotecapgt@gmail.com
revisione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
traduzione:
Ida Vassalini