In appendice l’epilogo “Amor fuggitivo”, che venne incluso nell’edizione ferrarese dell'”Aminta” del 1581.
Dall’incipit del libro:
[AMORE] Chi crederia che sotto umane forme
e sotto queste pastorali spoglie
fosse nascosto un Dio? non mica un Dio
selvaggio, o de la plebe de gli Dei,
5 ma tra’ grandi e celesti il più potente,
che fa spesso cader di mano a Marte
la sanguinosa spada, ed a Nettuno
scotitor de la terra il gran tridente,
ed i folgori eterni al sommo Giove.
10 In questo aspetto, certo, e in questi panni
non riconoscerà sì di leggiero
Venere madre me suo figlio Amore.
Io da lei son constretto di fuggire
e celarmi da lei, perch’ella vuole
15 ch’io di me stesso e de le mie saette
faccia a suo senno; e, qual femina, e quale
vana ed ambiziosa, mi rispinge
pur tra le corti e tra corone e scettri,
e quivi vuol che impieghi ogni mia prova,
20 e solo al volgo de’ ministri miei,
miei minori fratelli, ella consente
l’albergar tra le selve ed oprar l’armi
ne’ rozzi petti. Io, che non son fanciullo,
se ben ho volto fanciullesco ed atti,
25 voglio dispor di me come a me piace;
ch’a me fu, non a lei, concessa in sorte
la face onnipotente, e l’arco d’oro.


