Ulderico Tegani nacque a Parma l’11 maggio 1877 (1887 secondo il Dizionario degli Scrittori italiani di Decio Cinti, ma si direbbe quasi certamente un refuso). I genitori erano Luigi Tegani e Adele Sommavilla.
Già nel 1898 inizia la sua carriera giornalistica entrando al “Veneto” di Padova come redattore. Successivamente lo ritroviamo redattore nel quotidiano “Libertà” di Piacenza fondato e diretto da Ernesto Prati e al “Gazzettino” di Venezia.
Dal 1912 al 1924 fu redattore del quotidiano “Corriere della sera” a Milano, dove si era trasferito e che sarà la sua città di residenza per il resto della sua vita.
Durante la guerra, nel 1918 partecipò alla redazione del settimanale “Il razzo”, giornale di trincea della 7° Armata.
Raggiunse la maggiore notorietà scrivendo diversi libri per ragazzi, spesso illustrati dai più noti disegnatori dell’epoca. Nel 1921-1922 scrisse il romanzo umoristico Pugno di ferro, illustrato da Carlin, noto caricaturista del “Guerin Sportivo”, pubblicato a puntate nel settimanale “Numero” – fondato da Caimi e Pitigrilli – e successivamente, nel 1922, pubblicato in volume nella collana “Il Romanzo di Numero” e ristampato nel 1937 da Sonzogno. Ma Tegani aveva già attirato l’attenzione della critica con il romanzo L’uomo nudo pubblicato nel 1919 e del quale Guglielmo Bonuzzi scrive:
«Benché sia un romanzo apertamente a tesi e il suo sviluppo interiore sia indovinato fin dalle prime battute, L’uomo nudo è un libro denso di interesse. Vi si rivela Tegani scrittore agile e pieno di risorse, quale lo conosciamo attraverso la sua copiosa e multiforme attività di giornalista e di novelliere. Uno scrittore che va sicuramente delineandosi ed affermandosi e che sa unire bellezza a verità, interesse estetico ed appassionanti problemi dello spirito. L’uomo nudo eleva talora così alte parole di purezza, che l’uomo civile, guastato dai vizi e incallito nel convenzionalismo, dovrebbe sentirsi umiliato della sua malintesa superiorità.»
Il tema del romanzo è quello della morale comune messa a confronto con le leggi naturali dell’uomo primitivo, e la tecnica narrativa ricorre, per parlare della realtà quotidiana, al sogno. Tegani si dichiara materialista e esprime disagio per una società deformata da tradizioni millenarie.
Oltre ai libri per ragazzi (Trottolino Don Chisciotte, Pignattino, Le imprese di Tric-Trac, L’allegro Piciciù) Tegani si cimentò anche con lusinghieri successi in altri generi. Tra i libri di viaggio spicca il suo Nord. Viaggio nelle contrade polari, nel quale narra dell’escursione nell’estremo nord a bordo del piroscafo Neptunia. Fu anche tra le firme più note e prolifiche, insieme a Pietro Mormino, del giallo italiano raccolto nella serie gialla della Romantica economica di Sonzogno. Di successo furono anche i suoi libri di novelle Fanfara di Pifferi e Sinfonia della morte e la raccolta di biografie Generali di Napoleone.
Collaborò con altri quotidiani e riviste, con articoli letterari e di viaggio.
Morì a Milano nel 1951.
Fonti:
- G. Bonuzzi, Ulderico Tegani, L’uomo nudo, in “Libri di cui si parla” Ottobre 1919.
- Voce Tegani Ulderico nel Dizionario degli Italiani d’oggi. Roma 1928.
- Decio Cinti, voce Tegani Ulderico nel Dizionario degli Scrittori Italiani. Milano 1939.
- Fondazione Franco Fossati. Museo del fumetto e della comunicazione:
https://www.lfb.it/fff/giorn/aut/t/tegani.htm
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Il sole spento
Racconto fantastico
Il racconto rientra a pieno titolo nel filone fantascientifico-catastrofista, ma l’autore lo utilizza per la sua satira sociale e politica, ambientando la vicenda del sole che improvvisamente si spegne nella vita culturale e politica della Milano del 1920 a lui contemporanea. E fa senza esitazione nomi e cognomi.













