Dall’incipit del libro:
Andria va orgogliosa di tre aggettivi, che le derivano dalla fertilità dei suoi campi, dall’indole dei suoi cittadini, da un episodio storico del tempo delle Crociate.
Andria è stata sempre ferax felix fidelis e queste sue qualità le sono state riconosciute in versi latini da Federico Hohenstaufen, che onorò la città pugliese del suo affetto e della sua alta protezione.
Durante la spedizione di Federico a Gerusalemme, parecchie città pugliesi si ribellarono all’Imperatore e parteggiarono per il Papa.
Andria restò fedele e tornato Federico – nel 1229 – da Terra Santa, organizzò per il suo imperatore tali feste che i cronisti ne fecero le meraviglie.
Tra le altre manifestazioni di giubilo e di omaggio, ne organizzò una che fu particolarmente cara al cavalleresco imperatore.
Cinque giovanetti, riccamente vestiti, si presentarono come ostaggio di fedeltà e giunti alla sua presenza gli recitarono cinque esametri latini, nei quali affermavano che i cittadini devoti e grati al duce supremo volevano essere per sempre con lui.

