Dall’incipit del libro:
Nel dar alla luce del pubblico le notizie sulla mi a vita parmi già di vedere alcuni accigliati censori, ed udirli con le loro rispettabili bocche esclamare: oh ecco una nuova eroina, che viene a farsi vedere sulla grande scena de ll’universo! Adagio, Signori miei; io non vengo a farmi vedere nel secolo della esagerazione e dell’impostura, ove non si affetta che filosofia, ed in cui le ragioni della mente prevalgono a quelle del cuore. Vengo solamente per farmi sentire qual ineducata figlia del bosco , come si compiacque di chiamarmi il cantore de ll’Armonia, scrivendo e parlando di me al Cesarotti; vengo dico per farmi sentir e ai cuori affettuosi, all’anime cortesi, alla colta ed indulgente gioventù italiana, agli uomini onesti e sinceri ed alle donne amabili e gentili. Io nacqui sul finire del secolo XVIII in riva al la Piave, in una villetta chiamata Biadine, situata alla punta del Bosco Montello, verso il levante, poco distante da Treviso e pochissimo da Possagno, patria dell’immortale Canova . Mio padre di nome Pietro Rinaldo, mia madre Lucia erano povere ed oneste persone: queste due qualità vanno quasi sempre unite.


