Numerosi romanzi di Anna Vertua Gentile sono stati pubblicati all’inizio del XX secolo, con l’intendimento di divertire le fanciulle con storie che potessero anche risultare loro educative. Questa edizione digitale fa riferimento all’edizione Madella pubblicata nel 1913.
In molti romanzi della Vertua, la protagonista è una fanciulla di buona famiglia, vittima di un rovescio di fortuna. E anche Albertina fa parte di questa categoria di eroine, che tra l’inizio e la fine del romanzo vivono pagine di dolore e di riscatto fino all’immancabile lieto fine.
Quando i rovesci economici richiamano i genitori e la sorella in America, unico luogo dove potrebbero ricuperare la fortuna di famiglia, Albertina resta sola a Milano. Ma non piomba in una drammatica miseria, anzi, viene accolta nella villa di campagna degli zii, trovandosi quindi in un ambiente estraneo ma benestante ed affettuoso. Oltre agli zii, nella villa abita anche il cugino Alfonso, prossimo alla laurea in medicina. I due giovani non potrebbero essere più diversi di attitudine, tanto è concreto ed amante della tranquillità Alfonso, tanto è sognatrice e amante della folla cittadina Albertina. Intorno a loro non ci sono personaggi negativi, e non può mancare il buon curato, comprimario abituale nelle opere della Vertua. C’è comunque un personaggio superficiale e vanesio, l’avvocato Sardi, che corteggia Albertina, generando inconsapevolmente una catena di equivoci, ma non lo fa con malizia né con ipocrisia.
La natura campestre nelle quattro stagioni, come in tutte le opere della Vertua, non è un complemento alla storia ma ne descrive pagine fondamentali. Che sia un tramonto, un ruscello, un campo fiorito, il paesaggio è parte integrante della storia, ne segue e ne dirige i momenti centrali ed aiuta i due giovani a chiarire i propri sentimenti, come un confidente e un amico prezioso. Ma ci vorrà tutto il romanzo, ricco di fraintendimenti ed equivoci, perché Albertina ed Alfonso riescano a comprendere che al di là delle diverse attitudini ed aspirazioni, essi condividono un profondo sentimento, che li potrà unire per la vita.
Sinossi a cura di Gabriella Dodero
Dall’incipit del libro:
La vigilia della partenza, prima di andare a letto, Albertina scrisse all’amica sua.
Ada mia buona!
Papà, mamma e Titina sono partiti da due giorni; ed io lascierò la mia povera vecchia casa silenziosa e triste, domani mattina di buon’ora.
Che dolorosa cosa sono questi improvvisi rovesci di fortuna, che impongono sacrifici d’ogni sorta e strappi bruschi, e crudeli cambiamenti!… Era necessario che papà tornasse in America per badare da vicino ai suoi interessi e vedere di riparare al disastro, che minaccia di piombare nella povertà la nostra famiglia. Mamma non volle lasciarlo partir solo, nello stato di accasciamento morale in cui si trova, e Titina è troppo piccola e delicata per poter far senza delle cure materne. Così se ne andarono tutti tre; via dalla casa piena di memorie, lontani dalla città nativa, da parenti ed amici. Il distacco fu doloroso; si pianse tutti; si scambiarono raccomandazioni e consigli; poi… il treno li portò via i miei cari, i miei dilettissimi.
Ed eccomi sola. Ma ho diciotto anni, sono sana e robusta e poichè gli zii Bardi mi desiderano con loro, è stabilito ch’io andrò a stare con essi.

