Romanzo

Un altro romanzo per giovani donne, opera della prolifica scrittrice Anna Vertua Gentile, che risale al 1912, qui digitalizzato a partire dalla edizione Madella del 1913.

Protagoniste sono due giovanette, che trovano nella reciproca compagnia ed affetto il modo di sopravvivere alle disavventure che le colgono. Bianca, giovane milanese rimasta orfana, si trasferisce tra le montagne in casa della zia, proprietaria di una cartiera, vedova e madre di due ragazzini, Roberto e Maria. Ma anche Maria è come se fosse orfana, perché la madre non ha occhi che per il figlio, e lo fa crescere prepotente e viziato, trascurando la dolcissima bimba. Maria è anzi vittima delle crudeltà del fratello, che dopo dispetti di ogni genere la colpisce agli occhi ferendola gravemente. Per sua fortuna Bianca con il suo costante affetto riesce a rincuorarla, ed un giovane medico trova una cura che ridarà la vista a Maria, sia pure dopo molte sofferenze.

La malattia di Maria e l’intervento del medico sono una occasione per Bianca per approfondire la conoscenza di Piero, il giovane ingegnere che dirige la cartiera, che si innamora, ricambiato, della fanciulla. Delle due giovani, Bianca e Maria, solo la seconda riuscirà compiutamente a soddisfare il suo sogno di felicità, innamorandosi qualche anno più tardi del medico che l’ha salvata. Il destino di Bianca sarà invece segnato da nuove sventure, e dalla forza della rassegnazione cristiana che gliele farà accettare.

Come in molti romanzi della Vertua, non si può dimenticare di citare tra i protagonisti del romanzo la natura, con le montagne, i torrenti, i boschi, il lago in lontananza. Natura che entusiasma, consola o accompagna dolcemente i sentimenti dei protagonisti e le loro vicende. Il sentimento religioso, altra costante delle trame di questa scrittrice, vive questa volta intense pagine con Bianca protagonista e con la sua accettazione della morte del fidanzato, senza bisogno di figure di intermediazione quali suore o curati. Viene da considerare che questo romanzo fu scritto poco dopo la morte del figlio della Vertua, e che l’accettazione delle disgrazie da parte di Bianca possa contenere note autobiografiche dell’autrice.

Sinossi a cura di Gabriella Dodero

Dall’incipit del libro:

Sbarcando sulla riva deserta del villaggio, raggruppato alla scogliera, Bianca Lionello ebbe a rimanere incresciosamente sorpresa. Nessuno era lì ad incontrarla; manco un contadinello, che la guidasse alla cartiera. E pure ella aveva annunciato chiaramente e precisamente il giorno e l’ora del suo arrivo.
Che non avessero ricevuto la sua lettera? Che fosse un segno di scortesia?… Un volere, subito, trattarla da intrusa?… O pure, si trattava forse d’un semplice ritardo?… Questo doveva essere; ell’era una stupida a stillarsi il cervello, ad amareggiarsi per un niente. Poteva aspettare; qualcuno sarebbe venuto, che diamine!
Il barcaiuolo che l’aveva tragittata dal battello a vapore, a riva, tarchiato, abbronzito, brusco, che non invitava punto al conversare, assicurò la barca, fece di cappello e si perdette per uno dei viottoli tagliati nel sasso, che guidavano al villaggio.

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titolo:
Angolo romito
sottotitolo:
Romanzo
titolo per ordinamento:
Angolo romito
descrizione breve:
Protagoniste sono due giovanette, che trovano nella reciproca compagnia ed affetto il modo di sopravvivere alle disavventure che le colgono. Bianca, giovane rimasta orfana, si trasferisce tra le montagne in casa della zia, vedova e madre di Roberto e Maria. Ma anche Maria è come se fosse orfana, perché la madre non ha occhi che per il figlio, trascurando la dolcissima bimba.
autore:
opera di riferimento:
Angolo Romito : romanzo. - Sesto S. Giovanni : Casa Ed. Madella, 1912. - 268 p. ; 16 cm.
licenza:

data pubblicazione:
9 settembre 2021
opera elenco:
A
descrittore Dewey:
Narrativa italiana (sec. 20.)
soggetto BISAC:
FICTION / Generale
FICTION / Romantico / Generale
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Umberto Galerati, umgaler@alice.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Gabriella Dodero