Dall’incipit del libro:
L’autunno s’era annunciato con l’aria grigia e certe folate di aria fredda ed umida che staccavano le ultime foglie dalle piante, tappezzando il suolo di un tappeto color di ruggine. Quel giorno, dopo una mattina di pioggiarella mi nuta e continua, un raggio di sole sbucava fra i nuvoloni e mandava una luce incerta sul giardino di Carlo. Egli era nel suo studiolo fino da br uzzolo, con i gomiti puntati su la scrivania e la testa fra le mani. Gli stava spiegata dinanzi una lettera di parecchie pagine, che egli aveva letto e riletto e pare- va studiare con attenzione. Per cer to, quella lettera gli aveva dovuto r ecare dolore, a giudicare dalla sua aria abbattuta, dai su oi occhi rossi e gonfi. Il sole che andò improvvisamente a battergli in volto, lo scosse; si gua rdò in tondo; si alzò, piegò la lettera e passò in camera da letto a vestirsi per uscire. Apparve pochi minuti dopo, stretto nella maglia nera con pantalon i corti fino al ginocchio di color cenere, calze lunghe, nere, in testa un berretto bianco. Uscì in giardino, montò sulla bicicletta, e via.


