Romanzo

Digitalizzato a partire dalla prima edizione Galli del 1897, questo romanzo della Vertua, arricchito dalle illustrazioni di Carlo Agazzi, è caratterizzato da molti temi e situazioni che attraversano tutta la produzione per signorine della prolifica Autrice. La scrittrice, che pubblicò anche numerosi libri per l’infanzia e scritti educativi destinati alle insegnanti, anche in questo romanzo segue le vicende di una giovane, Maria, rimasta orfana ed allevata in città dalla nonna, che conosciamo poco prima di Natale, quando ritorna alla casa di campagna in cui abita il padre, colonnello in pensione, con il fedele Dolfo.

Maria suscita l’interesse di Carlo, un ricco vicino dai modi rozzi ed aggressivi, che ha fama di essere uno “sciupafemmine”. Ma all’inizio l’interesse non è per nulla ricambiato; Maria non può provare nemmeno stima ed affetto per un uomo così distante dalla sua educazione e bontà d’animo. Per amore, Carlo cerca di migliorarsi, suscitando lo stupore di madre e sorella, donne grette e prepotenti nella loro ricchezza. Una serie di episodi mostrano il cambiamento per il meglio che sta compiendo Carlo, e questo, unito alle sue numerose profferte di eterno amore, inteneriscono il cuore di Maria che alla fine acconsente a sposarlo.

Ma come ci avvisano i proverbi, il lupo perde il pelo ma non il vizio: basta un’assenza di due giorni di Maria, a Milano per assistere la nonna malata, che Carlo riprende una relazione con una sua ex fidanzata. Maria, che nel frattempo ha subìto senza fare verbo tutte le cattiverie e le insinuazioni di suocera e cognata, non accetta quest’ultima umiliazione, e durante una festa natalizia, pattinando su un laghetto ghiacciato, si slancia in un burrone cercando la morte. Sopravvive, fortunatamente illesa, ma questo episodio segna la fine del suo matrimonio, ed il ritorno alla casa del padre, in un ambiente che la ama e la apprezza.

Mentre la trama del romanzo suona come un avvertimento nei confronti delle ingenue fanciulle, che andranno deluse se si sposano convinte di poter cambiare il carattere del marito, la scrittrice ha numerose occasioni per eccellere nelle descrizioni di aspetti naturali: nevicate, temporali, ma anche paesaggi sereni di campagna, che nel corso dell’anno in cui seguiamo le vicende di Maria, ne accompagnano la vita.

Sinossi a cura di Gabriella Dodero

Dall’incipit del libro:

Nella vasta cucina il ceppo di pino crepitava la sua agonia in uno sfoggio ardente di brage ammucchiate, che spandevano nell’oscurità, calore odoroso e luce fantastica.
Dolfo, finito di rigovernare, scopare, rimettere tutto nell’ordine abituale, aveva, per economia, spenta la lampada pendente dal soffitto; e, seduto su uno dei panconi ai lati del focolare, si crogiolava fumando la pipa.
La bragia gli batteva in volto un colore rosso, che dava al suo volto dai baffoni brizzolati e i capelli irti e canuti, un aspetto strano.
Di fuori, nella fredda notte di dicembre, il vento ululava spazzando le nuvole dal cielo e scuotendo la neve dalle piante.
Ogni tanto, una folata rabbiosa si cacciava per il fumaiuolo del camino e guizzava giù con un urlo ad avvivare le brace, scomporle, morire in cenere le più arse.
Dolfo con una gamba accavallata su l’altra e le braccia conserte, continuava a fumare con un puff puff regolare e lo sguardo vagante nell’aria rossastra, che i ricordi animavano di figure e scene, di persone e di luoghi.
Di solito, a quell’ora, Dolfo dormiva sodo, su nella sua cameretta, attigua a quella del padrone. Ma quella era la notte di Natale; e il vecchio soldato, che credeva in Dio, eseguiva fedelmente per abitudine ed anche per convinzione, le pratiche religiose; vegliava per assistere alla Messa di mezza notte, che il Curato doveva celebrare nella chiesuola del paese. Vegliava senza impazienze, nel silenzio e nella solitudine, rifacendo la via del suo passato di cinquantasei anni. Il passato d’un galantuomo; semplice, un po’ monotono, con qualche sprazzo di luce viva, fatta di entusiasmo giovanile, di fedeltà, di schietto sentimento del dovere, di amore per il paese.

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titolo:
Da un Natale a l'altro
sottotitolo:
Romanzo
titolo per ordinamento:
Da un Natale a l'altro
descrizione breve:
Signorine, non sperate che un uomo, che pensate di sposare, possa cambiare grazie al vostro amore. Questo è l’insegnamento che Anna Vertua Gentile diede alle sue lettrici nel 1897, attraverso la storia dell’amore di Carlo e Maria: un consiglio per molte, troppe donne, ancora oggi, illuse che un uomo volgare, incostante, prepotente, possa grazie all’amore di una donna trasformarsi nel principe azzurro.
autore:
opera di riferimento:
Da un Natale a l'altro : romanzo / Anna Vertua Gentile ; con illustrazioni di Carlo Agazzi. - Milano : Lib. Editr. Galli di Chiesa-Omodei-Guindani, 1897. - 232 p. : ill. ; 20 cm.
licenza:

data pubblicazione:
14 settembre 2021
opera elenco:
D
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Umberto Galerati, umgaler@alice.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Gabriella Dodero