Racconto popolare

Digitalizzato a partire dalla prima edizione del 1879, questo racconto popolare fu poi ristampato negli anni Venti. La stampa fu finanziata dal Comm. Alfonso Coopmans de Yoldi, e fu venduta per beneficenza, a vantaggio degli scrofolosi poveri del Comune di Monte Olimpino, presso Como: l’Autrice si augura, nella Avvertenza iniziale, di poter inviare al mare due o tre ragazzini poveri e bisognosi di bagni di mare con il ricavato delle vendite.

E tutto il racconto si compone di una sequenza di opere di bene, a vantaggio dei protagonisti più poveri. L’affondamento del burchiello del nonno priva la famiglia del vecchio pescatore della sua principale fonte di reddito, e la getta velocemente nella miseria. I due nipoti che vivono con lui, Regina e Gaetano, sono costretti ad andare a lavorare, lei a servizio presso una famiglia benestante, lui come cameriere a Milano. Entrambi sognano di potere un giorno risparmiare tanto da ricomprare il burchiello al nonno, che rimasto solo va a vivere in montagna con zio Tita. Mentre la famiglia che impiega Regina si dedica con affetto ad insegnarle il mestiere, e anche a leggere, Gaetano rischia di perdersi con cattive compagnie a Milano. L’incontro con persone oneste, che gli offrono lavoro, e con un compagno, Marco, che vive facendo il lustrascarpe, riescono però a riportarlo sulla retta via. Regina e Gaetano si mantengono seri e laboriosi, e nel momento in cui ricomprano il tanto desiderato burchiello, riescono anche a sposare altrettanti bravi giovani, ed a vivere in mezzo ad amici e compaesani che vogliono loro bene.

La morale di questo racconto è duplice: da un lato, la vita onesta e laboriosa, timorata di Dio, viene sempre ricompensata alla fine; dell’altro lato, la sana vita di campagna si contrappone alla pericolosa vita di città e alla malsana vita in filanda, che fa ammalare le giovinette più delicate. Temi che ricorrono nella produzione per giovanette della Autrice, che concorre così a formare una gioventù italiana moralmente salda, in questo scorcio di fine Ottocento.

Sinossi a cura di Gabriella Dodero

Dall’incipit del libro:

Rosina stava attingendo acqua alla fonte, quando vide il nonno ritornare dal lago e andar verso casa colla rete su una spalla e il remo sull’altra.
«Veh! già di ritorno! ed è appena uscito! oh che sarà? — pensò la fanciulla; ed empito il secchio mosse lesta anche lei alla volta del casolare.
Il nonno distendeva la rete sugli appicagnoli; gli si leggeva in faccia il malcontento.
«Che è stato nonno? — chiese Rosina entrando — che è stato che siete già di ritorno?
«Il burchiello ha fatto crac! — rispose il vecchio asciutto.
«Oh Madonia santa!» fece Rosina giungendo le mani.
«E buono che era a due passi dalla riva, se no, tonfete! il nonno andava sotto e chi t’ha visto t’ha visto.»
«Oh poveri noi! e adesso mò?»
«Adesso il meglio che ci resta da fare è di tirare a secco il povero annegato e farne scheggie per il fuoco.»
«Ma non c’è proprio più rimedio?
«No; il legno non tiene più; è vecchio fradicio; e quand’uno è vecchio gliene potete fare finchè volete, forza e vigoria non ne aquista più. Il burchiello è de’ miei tempi e che burchiello per diana! forte che neanche il ferro; ma dalli e dalli, ha finito anch’esso come tutte le cose di quaggiù; requie per lui!

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titolo:
Il burchiello del nonno
sottotitolo:
Racconto popolare
titolo per ordinamento:
burchiello del nonno (Il)
descrizione breve:
La morale di questo racconto è duplice: da un lato, la vita onesta e laboriosa, timorata di Dio, viene sempre ricompensata alla fine; dell’altro lato, la sana vita di campagna si contrappone alla pericolosa vita di città e alla malsana vita in filanda.
autore:
opera di riferimento:
Il burchiello del nonno : racconto popolare / Anna Vertua Gentile. - Como : Tip. privata di Castel Carnasino, 1879. - 158 p. ; 20 cm.
licenza:

data pubblicazione:
18 novembre 2021
opera elenco:
B
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Umberto Galerati, umgaler@alice.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Gabriella Dodero