Romanzo

Pubblicato nel 1913 dall’editore Solmi, e digitalizzato a partire da questa prima edizione, Lungo la ferrovia è uno dei numerosi romanzi per giovani donne scritti da questa prolifica autrice, che alternava appunto la stesura di romanzi per fanciulle con quella di produzioni per l’infanzia, brevi commedie, e scritti pedagogici, rivolti alle insegnanti.

L’intento pedagogico dell’Autrice traspare molto chiaramente anche dalle produzioni letterarie, come in questa. Ritornano, esaltati, i concetti di amore per la famiglia, per il prossimo, e la religione (non può mancare un parroco buono fino all’eroismo, qui dedito all’educazione dei cretini della montagna). I protagonisti affrontano reciproche incomprensioni, gelosie, maldicenze dei compaesani, che alla fine vengono sconfitti dalla profondità del loro sentimento.

La trama stavolta capovolge i molti cliché a cui la Vertua si è spesso rifatta: qui non c’è una giovane povera, ma bella e virtuosa; al contrario, c’è Marco, un giovane ingegnere, appena laureato, orfano e sostegno economico della famiglia, composta da madre e due sorelle. La bellissima fanciulla di cui si innamora, Costanza, è la figlia di un casellante appena trasferito al paese; ma ci sono molte stranezze in questa fanciulla, che come educazione (e talvolta come abbigliamento) sembra provenire da ambienti colti e benestanti, non certo da una umile coppia.

Costanza diventa amica delle sorelle, e si innamora di Marco, ma i due giovani per equivoci e per orgoglio, non confessano l’uno all’altra il sentimento che potrebbe unirli. Intanto, grazie a un misterioso committente, decolla la carriera di Marco, che progetta una villa e diventa così conosciuto ed apprezzato. La fanciulla non vuole giustificare la sua condotta, spiegando i misteri che la circondano, e pretende che Marco si fidi della sua parola. Così nasce e cresce la gelosia in Marco; Costanza si allontana quindi improvvisamente, e ritorna solo qualche mese dopo, per l’inaugurazione della villa e l’arrivo del nuovo proprietario. Il quale è un generale, padre di Costanza, e da vero deus ex machina, fa sì che l’amore sia svelato reciprocamente e che si proceda senza indugi verso il matrimonio.

Sinossi a cura di Gabriella Dodero

Dall’incipit del libro:

Marco Valli, ingegnere laureato al Politecnico di Milano, tornava a casa dopo due mesi di lavoro nello studio di un architetto.
Aveva accettato il posto provvisorio offerto da un amico, in attesa di un impiego o di lavoro più sicuro e più lucroso.
A Milano si era raccomandato a professori, conoscenti ed amici; e tutti gli avevano promesso che si sarebbero interessati di lui. Ma egli sapeva che parecchi suoi compagni laureati un anno e anche due anni prima, erano ancora in ansiosa aspettativa di occupazione. Ora, la speranza, che lo aveva sostenuto durante i lunghi anni di studio, compiuto a forza di sacrifici, gli si andava annebbiando in cuore. Lo scoramento gli faceva veder torbido; e gli pareva d’avere un velo torbido anche sul pensiero.

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titolo:
Lungo la ferrovia
sottotitolo:
Romanzo
titolo per ordinamento:
Lungo la ferrovia
descrizione breve:
Nel romanzo tornano, esaltati, i concetti della Vertua di amore per la famiglia, per il prossimo, e la religione (non può mancare un parroco buono fino all’eroismo). I protagonisti affrontano reciproche incomprensioni, gelosie, maldicenze dei compaesani, che alla fine vengono sconfitti dalla profondità del loro sentimento.
autore:
opera di riferimento:
Lungo la ferrovia : romanzo / Anna Vertua Gentile. - Milano : A. Solmi, [1913?] (Tip. Istituto Marchiondi). - 254 p. ; 20 cm.
licenza:

data pubblicazione:
14 ottobre 2021
opera elenco:
L
descrittore Dewey:
Narrativa italiana (sec. 20.)
soggetto BISAC:
FICTION / Classici
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Umberto Galerati; umgaler@alice.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Gabriella Dodero