Dall’incipit del libro:
Le leggi della natura non ponno essere interpretate con sicurezza che risalendo a larghe ipotesi, dopo di avere esaurite le più pazienti ricerche sugli speciali fenomeni ch’essa presenta all’occhio, esperimentato e vigilante dell’osservatore. Le nozioni dedotte da una semplice osservazione possono talvolta ingannarci; per esse però si ponno intravedere alcune leggi; ma le leggi sospettate dietro l’osservazione non acquistano certezza, se non quando sieno state confermate per contrapposizione di artifizj sperimentali. Sicuro di questa verità, e coll’occasione de ll’eclisse solare che doveva accadere il giorno 6 marzo per la durata di ben più ch e tre ore, io mi preparava a ripetere le mie osservazioni ed esperimenti su alcuni insetti durante il periodo dell’eclisse stesso, in aggiunta a quelli istituiti per gli eclissi del 1842, 1847 e 1860. (Le relazioni allora da me fatte furono lette, la prima al Congresso degli Scienziati italiani in Padova, l’altra alla già Accademia-Fisio-medico-statistica, ora Ateneo di Milano, e l’ultima a questa Società italiana di scienze naturali.)


