Dall’incipit del libro:
Dopo l’infelice giornata di Custoza, Brescia, ritornata colla Lombardia sotto l’austriaco reggimento, o per meglio dire sotto la militare licenza, aveva serbato il più austero, il più dignitoso contegno. Mesi lunghi e lentissimi corsero per quella generosa città dall’agosto 1848, al marzo 1849, se si pensi che l’un di più che l’altro crescevano i motivi all’odio contro i truculenti generali dell’Austria, e la baldanza a questi e la disperazione d’ogni indugio; e più ancora se si consideri che molti incitamenti e d’uomini e di circostanze rinfuocavano le speranze e irritavano l’impazienza dei popoli. Ma nè lo scoppio della rivoluzione avvenuta in Vienna nell’ottobre, nè i moti della Valle Intelvi scossero la forte Brescia, a cui pareva che fossero da aspettare più sicuri segni e più fidi con sigli.


