Giorgio Vasari (Arezzo 1511 – Firenze 1574), pittore, architetto e storico dell’arte, è una delle personalità artistiche più eclettiche e interessanti del XVI secolo. Ammiratore di Raffaello, cresce nella tradizione classica sotto l’insegnamento di Michelangelo e acquisisce le lezioni della scuola veneta e del primo manierismo. A nove anni studia con de Pierre de Marcillat e a tredici, condotto a Firenze, è allievo Andrea del Sarto e di Baccio Bandinelli, perfezionandosi nel disegno e nella composizione prospettica. Frequenta quindi Rosso Fiorentino, con il quale approfondisce il colorismo drammatico, e Francesco Salviati, compagno nello studio delle opere dell’antichità. Si occupa anche di scenografie di intrattenimento e spettacolo, e partecipa alla decorazione di un arco trionfale progettato da Amico Aspertini per l’incoronazione di Carlo V a Bologna del 1530.
Nel 1531 segue a Roma il cardinale Ippolito de’ Medici. Tra il 1532 e il 1536 realizza a Firenze una Deposizione di Cristo (a Casa Vasari di Arezzo) e un Ritratto di Lorenzo il Magnifico (alla Galleria degli Uffizi di Firenze). Risale al 1542 l’olio su tela Giustizia, alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Nel 1544 per il cardinale Alessandro Farnese al Palazzo della Cancelleria di Roma realizza l’affresco Papa Paolo III Farnese dirige la costruzione di San Pietro. Gli affreschi della Sala dei Cento Giorni del 1546 furono da Michelangelo reputati più inclini alla narrazione e alla “complicazione” dei significati che alla loro espressione. Michelangelo nel 1550-52 influenza Vasari nel progetto per Villa Giulia e nei lavori della Cappella Del Monte in San Pietro in Montorio a Roma, complesso intreccio di architettura, scultura e pittura. A Roma nel 1554, sempre per il pontefice Giulio III, affresca la Cappella Regia in Vaticano, e a Firenze per Cosimo de’ Medici esegue le decorazioni pittoriche di Palazzo Vecchio.
Tra i progetti architettonici, la Fabbrica degli Uffizi che, tra Piazza della Signoria e l’Arno, è scandita da una tripartizione orizzontale che ne sottolinea assialità e simmetria; inoltre, sempre a Firenze realizza il rimodernamento delle chiese medievali di Santa Maria Novella (1565-67) e Santa Croce (1566-68), mentre ad Arezzo progetta le logge di Piazza Grande (1570-72) e a Roma la Sala Regia in Vaticano (1571-73). Altre opere sono San Luca dipinge la Vergine (1565 circa, affresco, Chiesa della Santissima Annunziata, Firenze), la Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze (1567, affresco, terminato da Federico Zuccari), Autoritratto (1566-1568 olio su tavola, Galleria degli Uffizi, Firenze), Incredulità di san Tommaso (1572, Basilica di Santa Croce, Firenze).
Nel 1540 Vasari comincia a raccogliere notizie su vita e opere degli artisti; due anni dopo inizia ad ordinare il materiale e a dargli forma letteraria nell’opera Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri, la cui prima edizione è pubblicata nel 1550 per Lorenzo Tormentino con dedica a Cosimo de’ Medici. Una seconda edizione, con titolo leggermente modificato e l’aggiunta delle Vite de’ vivi, et de’ morti, dall’anno 1550 infino al 1567, esce presso Giunti nel 1568 (ambedue sono disponibili su LiberLiber). A dediche e proemi e alle sezioni tecniche seguono le biografie degli artisti, che coprono un periodo che da Cimabue arriva a Michelangelo e a Vasari stesso, comprendendo complessivamente ben 178 titoli.
La trattazione inizia con il considerare le pietre, utili all’architettura e alla scultura. L’architettura è lodata per la sua utilità, e se ne considerano materiali, ordini, tecniche e proporzioni. La scultura lavora per sottrazione, riportando la materia all’idea ”disegnata” nella mente dell’artista. L’arte somma è la pittura, nella quale le “convessità” non emergono dal materiale ma esprimono “il valore dell’intelletto”: se è superiore alla scultura nella maggiore fedeltà alla natura, l’eccellenza è dell’architettura, capace di “riprodurre più cose”. Mentre fa comprendere come natura e suo rispecchiamento siano intese nel Rinascimento, Vasari espone il concetto di un’arte che si svolge e trova “rinascita” attraverso tre età: l’abbandono del Medioevo e il distacco dalla maniera bizantina, l’ingresso nella modernità tramite il recupero dell’antico, la piena maturità di cui Michelangelo è espressione. I punti centrali della sua analisi estetica di opere e artisti sono: imitazione (fonte e criterio delle arti visive), disegno (modello spirituale universale e oggettivo dell’arte), regola (criteri di “ordine” e “misura” quali “collocazione” e “disposizione”, derivati dalla tradizione e soprattutto da Vitruvio), grazia (che a seconda le interpretazioni può essere espressione delle regole ma anche qualcosa di ulteriore rispetto ad essi – nella quale è l’occhio a designare la giusta proporzione). Invece, il concetto di maniera designa la componente individuale dell’arte. A seconda delle accezioni, si distinguono la maniera individuale (tipo quella del Botticelli o del Pontorno), storica (la greca o il gotico), di un certo tipo (“grande”, oppure “piacevole”), quella che si distacca dal naturale (“bizzarra, capricciosa, ghiribizzosa”).
Le note sugli autori, accurate, acute e ancora indispensabili per gli studiosi, assimilano fonti orali distanti di secoli e incorporano raccontini dal gusto scandalistico e pettegolezzi privi di ogni verifica. Se nella percezione comune dell’”eccezionalità” l’artista comincia a sostituire il santo, l’autore si propone come il primo agiografo del crescente “culto” dell’arte.Ricco di dettagli sulle tecniche artistiche e nella sintesi teorica, è pluralistico ed eclettico nella considerazione degli stili. Tuttavia, risulta particolarmente incline a considerare l’eccellenza dei maestri toscani, sottovalutando quanto li precede e li accompagna: bizantini, tedeschi, veneziani, lombardi, emiliani, romani, napoletani; quando prende ne considerazione i risultati, è per qualche loro “toscanità”. Ad ogni modo, un testo imprescindibile e godibile, che compendia le idee dominanti della propria epoca e con il quale si inaugurano gli studi di storia dell’arte.
L’incipit dell’opera (prima edizione):
“Solevano gli spiriti egregii in tutte le azzioni loro, per uno acceso desiderio di gloria, non perdonare ad alcuna fatica, quantunche gravissima, per condurre le opere loro a quella perfezzione che le rendesse stupende e maravigliose a tutto il mondo; né la bassa fortuna di molti poteva ritardare i loro sforzi del pervenire a’ sommi gradi, sí per vivere onorati e sí per lasciare ne’ tempi avenire eterna fama d’ogni rara loro eccellenza.”
Bibliografia critica in italiano (selezione):
- Julius Schlosser Magnino, La letteratura artistica (1924), Nuova Italia, Firenze 1967.
- Rudolph Wittworker, Principi architettonici nell’età dell’Umanesimo (1949), Torino, Einaudi 1964.
- Wladilslaw Tatarkiewicz, Storia dell’estetica III (1970), Einaudi, Torino 1980.
- Licia Collobi-Ragghianti, Il libro dei disegni del Vasari, Vallecchi, Firenze 1974.
- AAVV, Il Vasari, storiografo e artista («Atti del congresso internazionale nel IV centenario della morte», Arezzo-Firenze, 2-8 settembre 1974), Leo S. Olschki, Firenze 1976.
- Laura Corti e Margaret Daly Davis, Giorgio Vasari: principi, letterati e artisti nelle carte di Giorgio Vasari. Firenze 1981.
- Paola Barocchi, Studi varasiani, Einaudi, Torino 1984.
- Richard A. Goldthwaite, La costruzione della Firenze rinascimentale, il Mulino, Bologna 1984.
- Laura Corti, Vasari. Catalogo completo dei dipinti, Cantini, Firenze 1989
- Umberto Baldini, Giorgio Vasari: pittore (collana La specola), Edizioni d’arte il Fiorino, Firenze 1994.
- Paola Barocchi, Alessandro Magini, Stéphane Toussaint (a cura di), Giorgio Vasari. Lettere inedite a Leonardo Marinozzi per il Palazzo dei Cavalieri a Pisa. Archivio della Compagnia di San Niccolò di Bari a San Quirico di Vernio, Rindi, Prato 2000.
- Mario Pozzi e Enrico Mattioda, Giorgio Vasari: storico e critico («Centro di Studi l’Italia del Rinascimento e l’Europa» 3), Olschki editore, Firenze 2006 .
- Claudia Conforti, Giorgio Vasari, Mondadori Electa, Milano 2010.
- Maia Wellington Gahtan (a cura di), Giorgio Vasari e la nascita del museo («Le voci del museo» 26), Edifir Edizioni, Firenze 2012.
- Floriana Conte (a cura di), Riflettendo su Giorgio Vasari, artista e storico («Atti e Memorie dell’Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze di Arezzo» LXXII-LXXIII), Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze, Arezzo 2012.
- Orietta Rossi Pinelli (a cura di), La storia delle storie dell’arte (2014), Einaudi, Torino 2014.
- Claudia Conforti, Francesca Funis, Vasari («Art e dossier»), Giunti, Firenze 2014.
Note biografiche a cura di Silvia Bigetti e Claudio Comandini.
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri
Nell'edizione per i tipi di Lorenzo Torrentino - Firenze 1550 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti
Nell'edizione per i tipi della Giunti - Firenze 1568
Le vite de' più eccellenti pittori, scultori, e architettori è una serie di biografie di artisti, scritta nel XVI secolo dal pittore e architetto aretino Giorgio Vasari. Spesso viene chiamato semplicemente Le Vite. Il trattato del Vasari fu pubblicato nel 1550 da Torrentini ed ebbe uno straordinario successo che spinse l'autore a curare una seconda edizione ampiamente ingrandita e revisionata, pubblicata nel 1568 dalla famiglia Giunti.