Giovanni Villani nacque a Firenze probabilmente negli ultimi decenni del XIII secolo e, in quanto mercante, durante la sua vita viaggiò moltissimo, muovendosi dall’Italia alla Francia ed alle Fiandre. Proprio perché detentore di una fiorente attività commerciale si interessò moltissimo alla vita politica della sua città, all’interno della quale fu sostenitore di parte guelfa.
Nel 1316, nel ’21 e nel ’28 fu eletto priore e nel ’17 membro della commissione per le nuove gabelle; nel ’21 venne scelto come membro della magistratura delle mura e nel ’28 fu anche uno degli ufficiali addetti a far fronte alla carestia che imperversava nella città. Qualche anno dopo, nel 1331, fu sollevato dall’accusa di corruzione che gli era stata imputata al tempo in cui era stato camarlingo del Comune per l’edificazione delle mura.
Nel 1335 venne coinvolto nella bancarotta dei Bardi, dal cui fallimento fu travolta anche la società del Villani. Ancora una volta si ritrovò ad essere perseguito perché accusato di collusione con gli stessi Bardi ed in quanto mercante fuggitivo; imprigionato per qualche tempo, venne rilasciato nel 1346 circa.
Morì di peste due anni dopo.
La fama di Giovanni Villani è legata soprattutto alla sua Cronica, un monumentale resoconto che prende avvio dalla torre di Babele e che arriva fino ai suoi tempi. Iniziata nel 1300 in occasione del giubileo, l’opera risulta, com’è ovvio, del tutto inattendibile riguardo alle epoche antiche ma estremamente preziosa se si fa riferimento ai fatti coevi allo stesso Villani, fatti ricavati, a volte, proprio dagli archivi del comune di Firenze.
Lo stile dello scritto è molto più scarno rispetto alla Cronica di Dino Compagni, probabilmente perché meno sentita è la necessità morale della sua composizione, che in tal modo risulta più precisa, per lo meno dal punto di vista della ricostruzione storica, ma anche meno appassionante e che ci dà un’immagine del Villani più ‘cronista’ che scrittore vero e proprio.
Note biografiche a cura di Maria Agostinelli.
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- Nuova cronica
Il Villani concepì l'idea di comporre una cronaca dei fatti del suo tempo e della storia della sua città, Firenze, mentre si trovava a Roma, in occasione del Giubileo del 1300. Cominciata nel 1308, la redazione dell'opera lo occupò per tutta la vita e rimase incompiuta alla sua morte, avvenuta nel 1348.