Giovanni Visconti VenostaGiovanni Visconti Venosta appartiene ad una antica famiglia valtellinese, imparentatasi con i Visconti già nel ‘400. La sua villa di famiglia a Grosio in Valtellina è oggi un museo.

Nato a Milano nel 1831, la sua vita pubblica è strettamente collegata a quella del fratello maggiore Emilio, con cui condivise la passione patriottica, a cominciare dalle Cinque giornate di Milano, a cui Emilio partecipò attivamente e Giovanni da osservatore, schierandosi con il partito mazziniano e contro le idee federaliste di Cattaneo. La fallita insurrezione di Milano del 1853 fu l’occasione dell’allontanamento dei due fratelli da Mazzini e l’orientamento verso la collaborazione con il Regno di Sardegna.

Emilio farà poi una brillante carriera politica diventando nel 1863 ministro degli Esteri nel governo Minghetti, mentre Giovanni dopo una prima elezione a deputato, si dedicò a più modesti incarichi locali a Milano e in Valtellina, schierandosi con la Destra liberale, tra le altre cose partecipando alla fondazione del quotidiano “La perseveranza”.

Più importante è il ruolo di Giovanni dal punto di vista letterario: fu allievo di Cesare Correnti, e la sua opera più lodata sono i Ricordi di Gioventù. Cose vedute o sapute, che in una nota, apparentemente senza importanza, riproduce la poesia La partenza del crociato ovvero il prode Anselmo che è forse il principale motivo per cui Visconti Venosta viene oggi ricordato. Pubblicò anche due raccolte di racconti (Novelle e Nuovi racconti) ed un romanzo (Il curato di Orobio).

Morì a Milano nel 1906.

Fonti:

  • Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Visconti_Venosta
  • Enciclopedia Treccani: https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-visconti-venosta_(Enciclopedia-Italiana)/
  • Dizionario biografico degli italiani Treccani: https://www.treccani.it/enciclopedia/visconti-venosta-emilio-e-giovanni_(Dizionario-Biografico)/

Note biografiche a cura di Claudio Paganelli

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • La partenza del crociato ovvero Il prode Anselmo
    Questo poemetto del 1856, noto anche come Il prode Anselmo, fu il risultato di una ‘ripetizione’ data dall’autore ad un ragazzo che non riusciva a terminare il suo lavoro. Ne è scaturita una piccola poesia buffa, divenuta un testo notissimo a generazioni di studenti e studentesse.
 
autore:
Giovanni Visconti Venosta
ordinamento:
Visconti Venosta, Giovanni
elenco:
V