Questo primo Tomo contiene i Libri I (98 capitoli) e II (59 capitoli).
Dopo una premessa al lettore del curatore Ignazio Moutier, l’opera inizia con pagine accorate di descrizione della peste del 1348, che fu seguita da carestia e degrado dei costumi. Al Libro I cap. 8 Villani ricorda la fondazione dello Studio fiorentino – in realtà era attivo a Firenze fin dal 1321, ma nel 1348 era stato insignito con il nome di Studium Generale – per «attrarre gente alla nostra città, e dilatarla in fama e in onore, e dare materia a’ suoi cittadini d’essere scienziati e virtudiosi».
Segue capitolo per capitolo la situazione in vari paesi e contrade: il re d’Ungheria fa uccidere il duca di Durazzo ed entra in Napoli; il re Luigi e la regina Giovanna tornano a Napoli; la guerra degli Ubaldini contro Firenze; lo stato del regno di Francia; i terremoti in Italia nel settembre 1348; l’anno santo del 1350 e come si apprestavano i pellegrini a giungere a Roma per meritare le indulgenze; la Chiesa ordina la riconquista della Romagna che si era ribellata; la morte di re Filippo di Francia; il ritorno del re d’Ungheria e la tregua con re Luigi; le conquiste di Firenze…
Nel Libro II si narra dei dissidi tra Firenze, Milano e altre città italiane; della guerra in mare tra genovesi e veneziani. E ancora: la fuga dell’imperatrice di Costantinopoli a Salonicco; papa Clemente mette pace tra re Luigi e il re d’Ungheria; la comparsa nel 1351 di una cometa in oriente; le condizioni della Sicilia; l’assedio di Costantinopoli da parte dei genovesi; e molto molto altro.
Sinossi a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi APS
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Dall’incipit del libro:
Esaminando nell’animo la vostra esortazione, carissimi amici, di mettere opera a scrivere le storie e le novità che a’ nostri tempi avverranno, pensai la mia piccola facultà essere debole a cotanta e tale opera seguire. Ma perocchè la vostra richesta mi rende per debito pronto a ubbidire, e il vostro consiglio aggiugne vigore alla stanca mente; e pensando che per la macchia del peccato la generazione umana tutta è sottoposta alle temporali calamità, e a molta miseria, e a innumerabili mali, i quali avvengono nel mondo per varie maniere, e per diversi e strani movimenti, e tempi; come sono inquietazioni di guerre, movimenti di battaglie, furore di popoli, mutamenti di reami, occupazioni di tiranni, pestilenzie, mortalità e fame, diluvi, incendi, naufragi e altre gravi cose, delle quali gli uomini, ne’ cui tempi avvengono, quasi da ignoranza soppresi, più forte si maravigliano, e meno comprendono il divino giudicio, e poco conoscono il consiglio e ‘l rimedio dell’avversità, se per memoria di simiglianti casi avvenuti ne’ tempi passati non hanno alcuno ammaestramento: e in quelle che la chiara faccia della prosperità rapporta non sanno usare il debito temperamento; rischiudendo sotto lo scuro velo della ignoranza l’uscimento cadevole, e il fine dubbioso delle mortali cose.

