I clamorosi rossi dell'automobile grigia. Raccolte da un copain e autenticate da Paolo Valera

Dall’incipit del libro:

Le ultime parole dei copains del fatto sono state queste:

  • Noi siamo tutti destinati alla morte. Se uno di noi sopravvive spieghi le ragioni della nostra guerra alla Società.
  • E se morremo tutti? domandò Garnier senza spaventarsi.
  • Affidiamo questo compito alla storia, rispose con un gesto tragico Bonnot.

Io sono il superstite della «banda» e mi presento nell’anonimo. È inutile la spiegazione del mio rifugio. Nessuno può credermi vile. L’audacia degli automobilisti rossi è il mio scudo.
Mi abbozzo. Fisicamente sono simpatico e di una magrezza spettrale. Alto, forte, molti capelli chiari e crespi come quelli di Sante Caserio, il fornaio presidenticida. Occhi grandi azzurri lucidi, mani lunghe che stritolano o stringono come una morsa. Le mie dita sono tentacoli di ferro adunghiate di punte che lacerano le carni. La pieghevolezza delle membra l’ho acquistata al trapezio e al maneggio delle armi. Tutti noi siamo stati appassionatissimi degli esercizi muscolari, Garnier e Valet sono stati sorpresi dalla polizia mentre martellavano gli ultimi chiodi nei pali di sospensione. Il trapezio ci ha resi tutti agili e duttili come clown. Giulio Bonnot aveva la prestezza dei gatti lesti e gli slanci delle scimmie.

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titolo:
Memorie di Giulio Bonnot
sottotitolo:
I clamorosi rossi dell'automobile grigia. Raccolte da un copain e autenticate da Paolo Valera
titolo per ordinamento:
Memorie di Giulio Bonnot
autore:
opera di riferimento:
Memorie di Giulio Bonnot : i clamorosi rossi dell'automobile grigia / raccolte da un copain e autenticate da Paolo Valera. - Pallanza : arti grafiche Lampo, 1913. - 72 p. : ill. ; 20 cm.
licenza:

data pubblicazione:
17 settembre 2015
opera elenco:
M
soggetto BISAC:
FICTION / Classici
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it