Dall’incipit del libro:

L’ho conosciuta. Era una ditta postribolare. Il suo soprannome era «Zia». Tutti i ghiottoni di donne clandestine e tutte le donne venderecce si compiacevano di chiamarla «Zia». È morta il cinque marzo, alle quattro pomeridiane del 1902, nella sua abitazione carnimoniale di via Disciplini, 4 confortata dalla religione che l’ha assolta delle turpitudini di mercantessa di depravazione. È spirata come una pia donna che avesse dedicata l’esistenza al culto della preghiera. Nella stanza non c’era traccia del mestiere infame ch’ella aveva esercitato in una città di mezzo milione e più di abitanti animalizzati dalle passioni carnascialesche. Adagiata nel letto di megera con la faccia assecchita e increspata dagli anni, con la croce d’ebano sul petto con le mani scarne che stringevano i fiori bianchi come per celare le sue nefandezze. Per scovare la venditrice di femmine bisognava guar darla negli occhi. Gli occhi, pur essendo asciutti, avevano conservato il guizzo malizioso della trafficatrice di libidine. Io ho provato ad alzarle la palpebra che faceva da sepolcro alle sue porcaggini e ho subìto un’impressione disgustosa. Intorno la pupilla spenta era rimasto quel suo vezzo di guardare il cliente che le domandava cose proibite, un vezzo che riassumeva tutta la sua bontà nel soddisfare i pervertiti o i superuomini del letto.

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titolo:
Milano sconosciuta
titolo per ordinamento:
Milano sconosciuta
autore:
opera di riferimento:
"Milano sconosciuta : rinnovata : arricchita di altri scandali polizieschi e postribolari", di Paolo Valera; a cura di Attilio Mangano; collana 'Specchio Oscuro', 11; Greco & Greco Editori; Milano, 2000
licenza:

data pubblicazione:
21 maggio 2006
opera elenco:
M
ISBN opera di riferimento:
88-7980-242-9
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it Alberto Barberi, collaborare@liberliber.it
revisione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it