I viaggi di Mandeville (in inglese The Travels of Sir John Mandeville, conosciuto anche come Voyage d’outre mer) è un resoconto di viaggio del XIV secolo a firma di Jehan de Mandeville, tradotto in inglese con sir John Mandeville. Il presunto resoconto iniziò a circolare tra il 1356 e il 1366 probabilmente in lingua anglo-normanna.

L’opera appartiene al filone del viaggio inventato, apocrifo, cioè falsamente attribuito ad altri, diffusa poi in particolare nei secoli XVII e XVIII, sulla spinta delle grandi esplorazioni geografiche ma prima che prendesse piede un’autentica cultura scientifica dell’esplorazione.

Benché il racconto descrivesse in realtà un viaggio immaginario, fu creduto autentico per almeno due secoli. Il racconto raccolse una straordinaria popolarità, anche grazie alla traduzione in molte altre lingue: ceco, danese, olandese, irlandese. Molti esploratori successivi, tra i quali Cristoforo Colombo e Martin Frobisher, furono notevolmente influenzati da quest’opera, nonostante vi siano descrizioni di cose irreali e di natura fantastica.

Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/I_viaggi_di_Mandeville

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  • I viaggi di Gio. da Mandavilla
    Volume I
    L'opera appartiene al filone del viaggio inventato, apocrifo, cioè falsamente attribuito ad altri, diffusa poi in particolare nei secoli XVII e XVIII, sulla spinta delle grandi esplorazioni geografiche ma prima che prendesse piede un'autentica cultura scientifica dell'esplorazione. Un trattato delle cose più meravigliose e più notevoli che si trovano al mondo. Mandeville non si mosse mai da casa ma per la sua composizione adopera il meglio della letteratura odeporica a disposizione.
  • I viaggi di Gio. da Mandavilla
    Volume II
 
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Viaggi di Gio. da Mandavilla
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Viaggi di Gio. da Mandavilla
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