Pubblicato in occasione del “Giorno del Pubblico Dominio”.
Dall’incipit del libro:
Gli studi da me incominciati circa 45 anni or sono intorno a ciò che io allora chiamavo funzioni di linee, e che più tardi ebbero il nome di funzionali, erano fondati sul concetto del passaggio dal discontinuo al continuo (suggerito dall’analogo passaggio che è la base del calcolo integrale) e, prendendo le mosse dai procedimenti del calcolo delle variazioni, miravano ad un’estensione di esso. Anzi può meglio dirsi ad una sua doppia estensione, sia perché davo la maggiore generalità possibile al modo di far dipendere una quantità da tutti i valori di una funzione in un dato intervallo (dipendenza che nel calcolo delle variazioni è limitata al processo di quadratura), sia perché non ponevo alcuna limitazione alla natura dei problemi nei quali figuravano i nuovi elementi introdotti, problemi che nel calcolo delle variazioni sono invece ristretti a quelli di massimo e di minimo.

