Oscar Fingal Wilde nacque a Dublino il 16 Ottobre 1854 .
Frequenta il prestigioso Trinity College a Dublino e diventa presto popolare per la sua lingua sferzante e per la versatile intelligenza.
Soggiorna a Londra dove inizia a scrivere saggi giornalistici e a pubblicare poemi.
Nonostante fosse un omosessuale e avendo vissuto per questo motivo con disagio, ebbe moglie e figli.
Il suo rapporto affettivo con Lord Alfred Douglas costò a Wilde un processo e una condanna a due anni di lavori forzati.
È durante questo periodo di carcere che scrive una delle sue opere più toccanti “De profundis”.
Dal 1888 pubblica “Il principe felice e altre storie”, “Il ritratto di Dorian Gray”, “La casa dei melograni” e “Intenzioni”.
L’ultima opera è “Ballata del carcere di Reading” che termina dopo essere uscito di prigione, durante un soggiorno a Napoli.
Il 30 novembre del 1900 Oscar Wilde muore di meningite.
Note biografiche a cura di Nicole Constantino.
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- La casa dei melograni
Pur essendo fiabe, mancano della genuinità di Grimm e ricordano piuttosto l'attitudine sentimentale di Andersen, che Wilde ammanta di ironica malinconia e di sistematica demolizione del luogo comune. - La casa dei melograni [audiolibro]
- De Profundis
- Il delitto di lord Arturo Savile
- Il fantasma di Canterville e il delitto di Lord Savile
Se non precisamente un classico del ridere, Wilde è un classico di quell'humour così particolare agl'inglesi, cui egli aggiunge un sapore di decadenza singolarmente acconcio all'anima pagana che l'invade e lo tormenta ... Di questo suo humour personalissimo diamo esempio, in questa raccolta, con la traduzione dei due deliziosi etchings che seguono, racconti di buffoneria, dove Wilde, come sempre, rimane serio. - Intenzioni
Contiene: La decadenza del mentire, Penna matita e veleno, Il critico come artista, La verità delle maschere. - Il ritratto di Dorian Gray
Il culto della bellezza perseguito da Wilde nel corso della sua intera esistenza, trova in questo testo il suo culmine in modo quanto mai anti-vittoriano e anti-conformista nello sprezzo del moralismo borghese e del comune buon senso.