Opera in circostanza della invasione avvenuta nella provincia di Caltanissetta nel 1832

Nel 1832, un’invasione di cavallette colpisce duramente la Sicilia centrale, suscitando grande allarme tra la popolazione. È il mese di aprile, il grano è ancora in fase di crescita e si teme una catastrofica perdita del raccolto. Di fronte alla gravità della situazione, il Luogotenente generale di Sicilia nomina il magistrato nisseno Paolo Zanghì come commissario straordinario per la lotta contro le locuste.

Zanghì organizza con rigore la campagna di contenimento e, al termine della crisi, ormai sotto controllo, mette per iscritto la sua esperienza in un saggio dettagliato, descrivendo le tecniche utilizzate per debellare gli insetti infestanti. Nel corso del suo scritto, non manca di osservare – con una nota di curiosità antropologica – che in Arabia e in molte regioni dell’Africa settentrionale le locuste vengono consumate ancora oggi come alimento, proprio come avveniva nei tempi più remoti.

Dall’incipit del libro:

La Sicilia è stata in varî tempi soggetta alla invasione d’insetti conosciuti sotto il nome di cavallette. Distruggendo esse le speranze della ricolta hanno sovente cagionata la fame negli stessi ubertosi campi, che i poeti favoleggiando attribuirono alla patria di Cerere; hanno altresì sotto un clima, come il nostro, purissimo e salutare, prodotto fatali epidemie, e migliaja d’uomini si son veduti miseramente perire colpiti dalle pestifere esalazioni della loro corruzione.
Gli antichi con sommo avvedimento venerarono come una Divinità colui, che il primo seminò nelle nostre contrade le spighe del grano, onde far conoscere, che le terre della Sicilia sono la primitiva origine di questa parte di agricoltura, fonte inesauribile di ricchezze; pure più volte si è visto negare queste stesse terre l’usata ubertà, e divenire squallide le campagne apportando in vece, sia per l’inclemenza delle stagioni, sia per la poca industria degli uomini, la scarsezza e la carestia. Ciascuno ha ricordato allora con pena l’epoca beata della Greca Siciliana grandezza quando non solo questa stessa Isola alimentava i molti milioni de’ suoi abitanti, ma provvedeva nel tempo stesso i granaj di straniere nazioni; or alla sventura di tante funeste vicende, e di atmosferiche rivoluzioni si era anche aggiunta la desolazione d’immensi sciami di perniciosi insetti, che divorando le nostre biade, avean distrutto nel più bello le nostre produzioni; la Provvidenza però vi stese la benefica mano, impedì il progresso di tanto male, rianimò l’agricoltura, e vi ricondusse la desiata abbondanza.

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titolo:
Delle cavallette e del modo di distruggerle
sottotitolo:
Opera in circostanza della invasione avvenuta nella provincia di Caltanissetta nel 1832
titolo per ordinamento:
Delle cavallette e del modo di distruggerle
descrizione breve:
Nel 1832, un’invasione di cavallette colpisce duramente la Sicilia centrale, suscitando grande allarme tra la popolazione. È il mese di aprile, il grano è ancora in fase di crescita e si teme una catastrofica perdita del raccolto. Di fronte alla gravità della situazione, il Luogotenente generale di Sicilia nomina il magistrato nisseno Paolo Zanghì come commissario straordinario per la lotta contro le locuste.
autore:
opera di riferimento:
Delle cavallette e del modo di distruggerle : Opera in circostanza della invasione avvenuta nella provincia di Caltanissetta nel 1832 / di Paolo Zanghi. - Palermo : Presso Bernardo Virzi, 1835. - 176 p.,5 c. di tav. ; 20 cm
licenza:

data pubblicazione:
19 luglio 2012
opera elenco:
D
soggetto BISAC:
FICTION / Classici
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Ruggero Volpes, r.volpes@alice.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Paolo Oliva, paulinduliva@yahoo.it