Pubblicato Dedica – Scarabocchio di Valentino Carrera.
Dall’incipit del libro:
In teatro; un teatro quale lo sogna chi abbia studiato la drammatica non meno dal palco scenico che dalla platea: elegante con semplicità, armonico, commodo per ogni verso, bene aerato e sempre in giusta temperatura; col pavimento delle corsie di platea, dei corridoi dei palchi e delle gallerie coperto di stuoie fitte; senza porte che cigolino o sbatacchino, coi servi puliti e zelanti, i siparisti astemî, la platea divisa dall’ambulatorio da doppie porte soppannate che impediscano di entrarvi tanto quella piccola corrente d’aria fredda che potrebbe ridurre allo zero il poco calore degli spettatori per la commedia, quanto le chiacchiere, spiritosissime del resto, fra le maschere che raccolgono i biglietti e la mutria dell’amministratore della Compagnia. Il teatro è pieno, ma non pinzo, di gente tutta a sedere, colla digestione bene avviata, esigente ma garbata, senza preconcetti, senza impazienze e senza tosse. Nè balie, nè bambinaje con fantocci; nè cani, sia in platea che sul palco scenico, bel caso. Ogni spettatore è dunque tanto a suo agio e in così conveniente luce da dovere nello stesso tempo rispondere di sè e non avere alcun motivo di far scontare all’autore ed agli attori il disagio solito dello stare in piedi o del sedere incommodo.