La guerra alla fronte italiana è un libro scritto dal generale Luigi Cadorna, capo di stato maggiore dell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale. Il libro, in due volumi, pubblicato nel 1921 e ristampato nel 1923, è una testimonianza diretta e documentata delle operazioni militari condotte dal comando supremo italiano dal maggio 1915 al novembre 1917, quando Cadorna fu sostituito dal generale Armando Diaz dopo la disfatta di Caporetto. Cadorna ripercorre le diverse fasi del conflitto sul fronte italiano, dalle prime offensive sull’Isonzo e sul Carso, alla conquista di Gorizia nel 1916, alla difesa degli Altipiani contro l’offensiva austro-ungarica nota come Strafexpedition, fino al ripiegamento sulla linea della Piave e del Grappa.
Il secondo volume dell’opera presenta le operazioni militari italiane nell’autunno del 1916, le offensive sul Carso e sul Monte Pasubio, chiudendo questa narrazione con una serie di osservazioni sugli avvenimenti militari di quell’anno. Segue la descrizione delle operazioni militari nella primavera del 1917 a partire dall’offensiva “sulla fronte Giulia”. L’anno, che vede continui avanzamenti e ritirate, termina, almeno nel resoconto di Cadorna con la tragica sconfitta di Caporetto, dell’ottobre 1917, che costringe le truppe italiane all’arretramento prima al Tagliamento e poi alla linea difensiva del Piave. A seguito della disfatta Cadorna venne sostituito dal generale Diaz.
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
Dall’incipit del libro:
Le principali operazioni di guerra svolte dal nostro esercito nell’autunno del 1916 ebbero per teatro tre distinte zone: il terreno collinoso ad oriente di Gorizia ed il Carso, ove si svolsero tre periodi offensivi iniziali rispettivamente il 14 settembre, il 10 ottobre, il 31 ottobre; la zona del Pasubio; la barriera montuosa che sovrasta da sud-est al medio corso dell’Alvisio.
Tutte queste azioni ebbero carattere offensivo, essendo a noi costantemente rimasta l’iniziativa delle operazioni che era stata tolta al nemico nella seconda metà di giugno, e tutte si informarono alla direttiva strategica tenacemente perseguita dal primo giorno della guerra, cioè: consolidare la nostra situazione sulla fronte tridentina, mediante offensive parziali intese a rafforzare le nostre difese contro minacce di sbocco del nemico dal saliente tirolese-trentino; continuare energicamente l’offensiva sulla fronte Giulia, verso i noti obbiettivi, nella misura consentita dall’entità delle nostre forze e dei mezzi disponibili.
Scarica gratis: La guerra alla fronte italiana. Volume secondo di Luigi Cadorna.