Pubblicato Opere di Giulio Pinchetti.

Dall’incipit del libro:

Dappoi che il canto s’è mutato in ghigno,
E vizio non discerpi ove non rida
E dottamente grondi di maligno,

Dappoi che tempio al Vero unico è Mida,
E che il cantor de l’amorosa scienza
In soli iconoclasti il còr confida,

O Satira, te invoco: e te, o Prudenza,
Toga sdruscita e inutile, rigetto,
E sulla cetra, in libera cadenza,

Tintinnire farò l’ira del petto.