Questo testo è il capolavoro mistico di S. Bonaventura; lo si può considerare la massima espressione teologica e mistica della scolastica latina intesa come argine all’avanzare della corrente aristotelica. Lo sforzo di elaborazione compiuto dall’autore è teso a dimostrare la non incompatibilità tra fede e ragione, che possono coesistere potendo la ragione configurarsi come sostegno sussidiario alla fede.