Pubblicato Pro Judaeis di Corrado Guidetti.
Dall’incipit del libro:
Chi consideri superficialmente i fenomeni sociali, non può non essere colpito dal risvegliarsi in molti Stati d’Europa di una agitazione più o meno sorda contro gli Ebrei. A primo aspetto, sembrerebbe che il soffio vigoroso della prima rivoluzione francese avesse dovuto far sparire ogni distinzione fra cittadini, basata sul semplice fatto della fede professata. Sembrerebbe che il diritto di adorare Dio secondo la propria credenza, fosse uno dei più saldi, dei più indiscutibili portati della moderna civiltà. Sembrerebbe, sopratutto, oltraggio alla umana ragione dover invocare dagli scrittori discorrenti degli Ebrei, che applichino loro quell’elementare principio di equità da Carlo V, Re di Francia, nel xiv secolo sancito con apposita legge: non doversi l’intiera nazione ebrea tener responsabile delle colpe di ogni singolo ebreo. Eppure, non è così. Non soltanto nell’Oriente di Europa, dove la questione si complica e si innesta ad altre di svariata natura, si sveglia un movimento contro gli Ebrei; ma da questo movimento non vanno immuni i paesi più civili d’Europa. In Germania, la terra classica della persecuzione contro gli Ebrei, come sin dal diciassettesimo secolo avvertiva Basnage, si bandisce una crociata contro di loro, ed a capo del movimento stanno un ateo, dichiarato e riconosciuto, il signor Henrici, ed un ministro protestante, il dott. Stöcker, predicatore di Corte a Berlino.