Pubblicato Su due tombe, lettere ad Adelaide Cairoli e ad Elisa Ferrari. Il credo religioso di Giuseppe Mazzini.
Dall’incipit del libro:
In mezzo alle rovine di una fede spenta e alle superstizioni, velate da mistiche pompe, di una chiesa che l’umana coscienza e la civiltà già condannarono, in mezzo ai dissidii aspri e sterili delle cento sette che con avidità cercano nella parola del cristianesimo il seme di una nuova vita morale, in mezzo alle affermazioni crude e dommatiche di quella scuola moderna che cerca l’essenza e l’ufficio della vita terrena nelle evoluzioni della materia e nel contrasto delle forze, l’animo della presente generazione si sente come smarrito e oscilla. La voce dei nuovi tempi condanna il cattolicismo; la ragione si ritrae dalle piccole sofistiche distinzioni del protestantesimo; la coscienza individuale e quella dell’umanità rifuggono da affermazioni, indotte da ricerche parziali e imperfette, che considerano l’uomo quale una pianta, e che dall’ambiente in cui respira e dalle circostanze di clima e di luogo tentano di determinare il metodo e la misura della sua terrestre vegetazione. Ma quando col cuore spezzato dal dolore si getta un ultimo sguardo sulle amate sembianze di un estinto, allora la fede, già dimenticata o repressa nelle piccole lotte quotidiane che combattonsi per via o nei momenti in cui l’intelletto solo studia superficialmente il vero o interroga qualche fenomeno isolato, all’ora la fede si manifesta e domina tutto l’animo, gittando lungi da sé i responsi della moderna alchimia filosofica.