Pubblicato Un avvocato dell’avvenire di Valentino Carrera.

Dall’incipit del libro:

In quest’epoca così sinceramente democratica, come sa il lettore, nella quale non c’è calzolaio che non arrossisca dell’antica insegna ciabattinesca del padre suo, appena Mastro Andrea, a furia di lavoro e di privazioni, è riuscito ad avviare benino la bottega, od ha messo assieme un poderello, c’è da scommettere che invece di fare del figliuolo un valente artigiano od un buon agricoltore, lo manderà a farsi avvocato in una delle troppe e troppo inutili Università. Una volta cotesti spostati li facevano preti e riuscivano quello che riuscivano, meno che di decoro e di lustro al clero: ora li fanno avvocati; vedremo con quale risultato. Il ragazzaccio fin dall’infanzia mal avvezzo e senza esempio e consiglio, pretensioso e villano a faccia fresca per natura, nove su dieci riesce una forca. La bella e fragrante campagna in cui è cresciuto e il trionfo dei colli ubertosi non gli hanno messo addosso un solo brivido di febbre poetica, e così, a diciotto anni, non trasuderebbe una stilla di entusiasmo per qualsiasi cosa più bella o generosa, neanco a pigiarlo sotto lo strettoio. Nessuna meraviglia quindi ch’egli non abbia che un ideale ed uno scopo, se stesso.