La rivista Under magazine spiega in modo divertente cosa è Liber Liber:

Liberiamoci

Quando, nel 1456, il buon Johannes Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili, non si sarebbe mai potuto immaginare come un giorno sarebbero circolati i libri, sotto forma di file .odt compressi nell’etere.

“Was? Coza ezzere qvesto ibùk?”

Bhe, Johannes, tutto ebbe inizio nel 1971 quando Michael Hart ti dedicò il suo Project Gutenberg, con l’intenzione di promuovere l’accesso libero alla cultura costituendo una biblioteca di versioni elettroniche liberamente riproducibili di libri stampati, comunemente chiamati ebook, parola che deriva dalla contrazione di Electronic Book.

“Libri Ztampati? Ja! Ho infentato io!”

Sì, Johannes, ma ora è tutto diverso. Ora gli uomini usano il computer. Il computer è come una testa meccanica che esegue comandi che vengono digitati su una tastiera. Con il computer navighi su internet, che è un po’ come l’iperuranio Platoniano, dove risiedono le idee. Grazie ad un motore di ricerca trovi il pensiero che ti serve e lo catturi. A quel punto digitando il comando “stampa” puoi materializzizarlo su carta tramite un getto di inchiostro. Non so se capisci…

“Ja, Ja, però il mio metodo era più bello. Fado a fare una passeggiata.”

OK.

Dopo questa piacevole conversazione con Gutenberg torno all’articolo per parlarvi di Liber Liber.

Liber Liber è una organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS), nata in Italia il 28 novembre del 1993 sull’onda del Project Gutenberg. Marco Calvo è il presidente e al progetto ha aderito col passare degli anni un gran numero di volontari.

Sul sito liberliber.it potete trovare una serie di proposte innovative orientate alla condivisione e alla diffusione del sapere on-line.

Il progetto Manuzio consiste in una biblioteca digitale ad accesso gratuito, che prende il nome dal tipografo rinascimentale Aldo Manuzio. Contiene diverse centinaia di testi, prevalentemente classici della letteratura italiana ma anche alcune opere contemporanee.

“Manuzio? Ma son io!”

Ah, salve signor Manuzio.

“Mi ha nominato?”

Sì, ma in verità non parlavo di lei… parlavo di un progetto a lei dedicato ma ora non posso spiegarle tutto, prima di lei c’è stato Gutenberg e mi ha fatto perdere un sacco di tempo e…

“Festina lente!”

Come scusi?

“Affrettati con calma allora!”

Ah… grazie.
(I tipografi sono davvero egocentrici.)

Torniamo alle iniziative Liber Liber.

LiberMusica mette a disposizione una fornitissima audioteca, con migliaia di file musicali, gratuitamente prelevabili, contenente per lo più i grandi classici (Chopin, Puccini, Verdi, ecc.). Open Alexandria prevede la progettazione di una piattaforma Open Source che consenta la creazione, catalogazione e distribuzione di contenuti multimediali liberi (musica, libri, ecc.). Il chapter italiano di Wikimedia Foundation, Wikimedia Italia, collabora alla sua realizzazione, insieme ad alcune università italiane. Libro parlato cataloga audio libri letti da attori e volontari e disponibili per il download gratuito in formato MP3. Pagina 3 è un network di riviste culturali e “Libri Liberi” è una forma di bookcrossing telematico.

Si possono trovare molti altri progetti all’interno del sito. Oltre a usufruire di una serie di sponsor e partnership, l’organizzazione ha sviluppato un sistema di autofinanziamento con la vendita di gadget nella sezione Liber Liber Shop. I fondi saranno utilizzati per ingrandire la mediateca.

Liber Liber è utilizzata da centinaia di migliaia di utenti al mese e il formato ebook è in continua evoluzione. Nell’aprile 2009 è stato annunciato che il formato .rtf verrà abbandonato e sostituito con il formato .odt (l’OpenDocument utilizzato da OpenOffice.org). Questo ha causato un acceso dibattito poiché anche se il formato .rtf è ormai obsoleto e Open Office è un programma liberamente scaricabile, nei punti internet pubblici è solitamente proibito installare nuovi software e quindi il formato .odt sarà illeggibile per molti.

“Ze uzafate ankora il mio zistema qvesti problemi non li avrezte!”

Ah Johannes… sei tornato. Ok, non avremmo questi problemi ma tu ci mettesti 3 anni a fare una tiratura di 180 esemplari della bibbia. A quei tempi poteva anche andare bene perché la percentuale di alfabetizzazione era molto bassa. Oggi praticamente tutti sanno leggere!

“Ja, però ci abbiamo mezzo lo ztezzo lasso di tempo che ci afrebbe messo un amanuense a fare una sola bibbia!”

OK, hai sempre ragione tu.

Intanto vi consiglio di visitare il sito di Liber Liber e incoraggiare la diffusione dell’ebook che oltre ad essere una forma piacevole ed economica di lettura rappresenta anche un passo significativo verso il rendere libero l’accesso alla cultura.

Under magazine
http://www.undermagazine.org/
3 febbraio 2010