L’’800 sviluppò un’ampia fioritura di testi concepiti con l’ambizione di poter contribuire a introdurre alla lingua italiana coloro che erano solo dialettofoni: lo era il 90% della popolazione all’indomani dell’unificazione nazionale. Questo vocabolario fa conoscere un idioma che i linguisti denominano “dialetto galloitalico di Sicilia”.

Nella pagina dedicata all’opera (vedere link in basso) è disponibile la sinossi a cura di Giovanni Mennella.

Dall’introduzione del libro:

Prima di presentarvi alcuni miei lavori sulla lingua vernacola che si parla in Piazza Armerina, mi corre l’obbligo d’informarvi su talune particolarità della storia di questa antichissima città, onde meglio vi ponessi in rilievo gli elementi che concorsero alla formazione di quel vernacolo: mi converrà quindi parlarvi di storia antica, e ravvolgervi nei dubbï e nelle citazioni. Prosaica cosa in vero metto in campo e nojosissima, in mezzo alla romantica cavalleria del secolo che volge; ma per quanto prosaica e nojosa, essa è utile al progressivo svolgimento linguistico, e quale un pezzo archeologico ferma e stabilisce la veridicità della storia di un paese.

Scarica gratis: Vocabolario della lingua parlata in Piazza Armerina, Sicilia di Remigio Roccella.